Olocausto, riflessioni d'arte

Data: Venerdì, 21 Febbraio 2014

“Nell'odio, non vi è nulla di razionale, ma se comprenderlo è impossibile, conoscerlo è necessario, poiché ciò che è successo può ricominciare.”
(Primo Lévi, 1919 – 1987)

WP 20140216 057-ridSapete tutti che nei giorni passati la nostra scuola ha ospitato una mostra di pittura: di tecnica insolita, di immagini scioccanti, di sfondo storico vergognoso.

Le pareti erano costeggiate da 23 grandi pannelli coperti di pellicola trasparente con lunghe colate di smalto colorato, come le lacrime e il sangue di quelle persone, sempre in meno a testimoniare l'orrore della deportazione.

Il visitatore seduto nel centro dell'auditorium ripercorre, come fotogrammi di un terribile film, i giorni e gli anni di milioni di persone che da una normale vita (quadro1: Foto di famiglia) sono state “catapultate” nell'affollato dormitorio del lager di Auschwitz (quadro2: Dormitorio). I corpi sfigurati dalla fame, i visi rassegnati e ridisegnati dalle sofferenze, corpi umani privati di tutto, le anime che vagano nel buio della notte (quadro 3:Notte al campo), il sarcasmo della scritta sull'entrata del lager (quadro 4: Il lavoro rende liberi) e il giallo caloroso dei forni crematori riempiono di amarezza il cuore del visitatore.

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L'artista, Oliviero Passera racconta la sua evoluzione artistica conoscendo il dolore e la sofferenza della deportazione di massa durante la seconda guerra mondiale (foto: artista con i ragazzi).

Che colpe avevano? Sono stati dichiarati diversi e inferiori ... perché erano ebrei, zingari, o vagabondi, perché malati di mente, vecchi infermi e oppositori politici, perché erano umani dove di umano non c'era più niente ...

WP 20140216 079-ridLo sfondo storico ce lo “disegna” con grande passione e commozione Alberto Scanzi. Dai suoi racconti e dalle ricerche degli studenti di terza media emerge una realtà storica triste che tocca anche Bergamo e provincia: vicini di casa che vengono accompagnati dai soldati armati fino ai denti a Treviglio; preti e suore di Torre Boldone maltrattati perché, pieni di misericordia, aiutano i rifugiati; bambini deportati, come Clara Levi, che non torneranno mai più nella casa natale ad Ambivere ...

“Solo tre dei quarantaquattro ebrei deportati da Bergamo riusciranno a sopravvivere.”

Ecco come un genitore descrive la mostra:

Un’occasione speciale, un campanello per “non dimenticare”, per far vibrare i nostri cuori e svegliare le nostre menti ad una sola domanda: PERCHE’ ???

Ecco, domenica 16 febbraio si è conclusa la Mostra OLOCAUSTO presentata da Gianni Pesticcio presso la Scuola Secondaria di Zanica, un percorso che incide l’anima grazie alla modernità delle opere di Oliviero Passera che ti avvolgono in un vecchio dolore ancora urgente.

L’introduzione toccante e coinvolgenti di alcuni ragazzi di terza secondaria ha reso ancora più vividi i racconti dello storico Alberto Scanzi sul razzismo durante la seconda guerra mondiale, legati anche al nostro territorio.

E poi…Oliviero Passera ha creato un’opera nell’opera…
… Che cos’è ??? E’ una scatola della memoria, ricca di parole, di emozioni, di pensieri , di fotografie, di…un pezzetto dell’anima di chi ha voluto partecipare a questo evento straordinario !

A proposito, e tu ? Riesci ancora ad emozion…ARTI ???

Per chi non ha potuto vedere la mostra questa volta, c'è una buona notizia, il tour di presentazione continua: la mostra sarà ospitata prossimamente a Bergamo. Vi terremo informati ...

(in allegato la brochure della mostra)

foto di famiglia-rid    dormitorio-rid

notte nel campo-rid   forni-rid

 

Allegati:
Scarica questo file (scheda di sala olocausto_p.pdf)Brochure Olocausto